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Il biscotto spagnolo

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di Fabiola Capaldi

Il popolo spagnolo finalmente, dopo pizza, spaghetti, mafia, Pausini e Ramazzotti, ha appreso una nuova parola italiana, biscottone, salita alla ribalta dopo il grande duello motociclistico e mediatico tra i piloti spagnoli Jorge Lorenzo e Marc Marquez e il nostro italianissimo Valentino Rossi.
Come succede con i Mondiali di calcio, qui in Spagna tutti sono diventati esperti di motociclismo e l’orgoglio nazionalistico è salito alle stelle. Devo ammettere che ciò è successo anche alla sottoscritta, che non ha mai visto una gara di Moto GP e non ha mai avuto interesse verso questo sport.
Tuttavia credo che sia stato inevitabile, per il peso mediatico avuto durante la settimana, non commentare l’accaduto e mettersi domenica scorsa davanti alla tv a tifare Rossi.
Tutta la settimana passata è stato un continuo parlare di questo duello, la notizia di apertura dei telegiornali è sempre stata quella della gara tra Rossi e Lorenzo e veniva messa a ripetizione la moviola del presunto calcio di Rossi a Marquez durante la precedente corsa in Malesia.
Le definizioni sulla finale di questo mondiale sono state più o meno le seguenti: “La battaglia delle battaglie” o “Il duello del secolo”. Ovviamente secondo i media spagnoli e la gente comune la colpa del tutto è stata di Rossi, considerando innocenti i due piloti spagnoli.
Le previsioni sono state stellari e i numeri lo hanno confermato: a Valencia sono stati impiegati 1.300 agenti, sono arrivate in città 110.000 persone, gli hotel hanno avuto il picco di prenotazioni (il 95%) e i prezzi per notte sono duplicati, i bar e i ristoranti, complice il bel tempo di questi giorni, si sono riempiti di turisti. Infine, i dati stimano che i visitatori abbiano lasciato, tra Valencia e provincia, durante questa settimana ben 40 milioni di euro. Inoltre, per la prima volta la gara è stata definita persino “ad alto rischio” e per questo è stato messo in atto un dispositivo di sicurezza senza precedenti: la città è stata controllata per via aerea, in superficie e nel sottosuolo.
La reazione dei giornali sportivi il giorno dopo è stata, ovviamente, di pura gioia, azzardando grandi titoloni come ad esempio: “Jorge el rey” (Jorge il re), “Tú sí que vales” (tu si che vali) e “Lorenzo se merece el mundial más que Rossi” (Lorenzo merita di più il mondiale di Rossi), oppure “Doctor J gana, “Il Dottore” pierde” (Il dottore J vince, il Dottore perde).
Chiunque incontri e sa che sono italiana, parlando di questa storia, ha un sorriso beffardo, dice che Lorenzo è il migliore, che Rossi si è fatto anziano e non può competere contro quelli più giovani e veloci, che il calcio in questione (in spagnolo patada) si vede chiaramente.
Inoltre mi chiedono spesso cosa significhi biscottone. Ironia della sorte, però, questo tanto nominato biscotto alla fine si è bruciato (la moto di Lorenzo ha preso fuoco, durante i festeggiamenti a Mallorca, sua nella città natale).


postato il 14/11/2015

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