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Zac7 - Il giornale del Centro Abruzzo

18211

A spasso tra i libri

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di Linda Ranalli

Deciso, si esce. Da tre giorni siamo segregati in casa, per colpa del cattivo tempo. Ci infiliamo le giacche sul pianerottolo, in attesa dell'ascensore. "Chiudi la zip! Infilati il cappello! Hai una scarpa ancora slacciata! Avete preso i caschi?".
Di solito è nel bel mezzo di questa baraonda generale che partono (pure) le consultazioni sulla meta dell'imminente uscita familiare. "Allora dove vogliamo andare ragazzi?”
Mio marito di solito vota il mare, per godersi il tramonto sull´Öresund. I bambini si buttano sui parchi gioco. Io invece, quasi sempre, tifo biblioteca. Quando c'e' il sole non c'e' partita, la spuntano loro. Ma quando il tempo e' grigio piovigginoso, di una mestizia cosmica, allora lì vinco io. Se consideriamo che qui in Svezia il cielo terso è un evento raro, alla fine la biblioteca vince su tutte le altre proposte, numericamente parlando. Questo è un gran bene, perché andare in Biblioteca è un'esperienza che ricarica gli animi dell'intera famiglia di nuova energia e entusiasmo. (foto1,2,3)
La biblioteca centrale di Malmö è un luogo in continuo fermento e quando ci sei dentro puoi quasi percepirne le sue vibrazioni. (foto 4,5)
La struttura architettonica è costituita da un vecchio castello (costruito nel 1901 in stile rinascimentale) e da un blocco ultra moderno disegnato dal danese Henning Larsen le cui facciate sono realizzate interamente in vetro. E' un luogo talmente bello che per osmosi al suo interno succedono solo cose interessanti, capaci di attirare l'interesse dell'intera comunità. (foto 6,7,8)
Non è solo un posto dove studiare, leggere o prendere in prestito oltre 600.000 media tra libri, riviste, dvd, cd e videogames. E' un luogo di incontro per i bambini, per le loro famiglie, per i giovani e gli anziani. Il programma degli eventi trabocca di appuntamenti quotidiani destinati a diverse fasce di età: workshop di fotografia, di impaginazione grafica, costruzione di giocattoli in legno, presentazione di libri, incontri con illustratori, pieces teatrali, letture di testi , incontri per imparare e praticare altre lingue, scambi di libri e giocattoli. Da 0 a 100 anni di età, tutti possono partecipare alla vita della biblioteca non solo come fruitori, ma anche come promotori di progetti che coinvolgono l'utenza. Tutte le idee che possano avere un interesse culturale collettivo sono benvenute. Si parla, si discute; e se l'idea funziona, si ritaglia un orario e uno spazio all'interno del programma e della struttura.
Devo ammetterlo: la concezione svedese di biblioteca mi ha subito folgorato, semplicemente perché lontana 1000 anni luce dalla mia solenne, silenziosa e polverosa idea di biblioteca, sedimentata in 35 anni di tradizionalissime e a dirla tutta, noiosissime frequentazioni italiane. Ho subito pensato: "E' proprio così che dovrebbero essere tutte le biblioteche, un polo di attrazione culturale per tutta la città e non solo in senso letterario".
Una gran fetta delle risorse a disposizione delle biblioteche e' indirizzata ai progetti per i più piccoli. Si perché qui in Svezia i soldi spesi per la formazione delle nuove generazioni sono considerati un investimento per il futuro.
Vi racconto come hanno progettato e come funziona l'area destinata ai più piccoli. Al piano terra del castello troviamo il reparto letteratura per l'infanzia, per i bambini da 0 a 8 anni. Gli scaffali sono suddivisi in base agli autori, alle lingue e all'età di riferimento delle letture. Ci trovate di tutto, dai classici come Andersen fino ai più moderni e futuristici scrittori e illustratori di fama internazionale.
I bambini ci arrivano correndo, come nei parchi gioco. Prima di entrare in sala lettura al volo si liberano delle scarpe e vanno diretti a scalare gli scaffali (foto 9,10).
Cercano con gli occhi e le mani qualcosa che li catturi: vogliono il libro perfetto. Ne aprono e richiudono 10, anche 20. Li rimettono a posto a casaccio o li lasciano lì, aperti, sulla moquette. (foto 11,12)
Ecco che finalmente ne trovano uno. Si è quello speciale, quello con cui andare a rannicchiarsi dentro la casetta piena di cuscini o sulle poltroncine dal design retrò. (foto 13)
E' il momento magico della favola, che ogni bambino vive fissando le figure colorate o leggendo a sillabe, con il dito indice a seguire ogni singola parola della pagina. I più' piccoli ascoltano attenti le storie recitate dalla voce sommessa della mamma o del papà : eccoli lì abbracciati, sdraiati sul pavimento, nel bel mezzo della sala lettura. Si, ho detto sdraiati e scalzi. Certo sembra strano, ma qui non ci sono tavoli e nemmeno sedie. (foto 14,15,16)
Ci si accoccola con il libro, da qualche parte: è così che i bambini imparano l’intimitàdella lettura.
Per mantenere vivo l'amore per i libri, la biblioteca ne inventa di tutti i colori, organizzando anche dei piccoli concorsi dedicati ai più piccoli.
Uno degli ultimi suonava così: "Leggi 5 libri della biblioteca a tua scelta. Prendi le schede di valutazione e compilale, raccontando di cosa tratta il libro, se ti è piaciuto, se lo consiglieresti ad un amico. Hai due mesi a disposizione per leggere i testi, recensirli e riconsegnarli con le relative schede. Se ce la fai avrai un libro in premio" (foto 17). Basta poco. Alla parola magica -premio- i bambini ci danno dentro con la lettura e grazie alle recensioni mettono in campo pure un po' di spirito critico, che non fa male. Più' tardi, dopo aver consegnato le schede, una mail invita i bambini a tornare in biblioteca per ricevere l'atteso premio: un libro nuovo di zecca, a scelta libera tra una ventina di titoli, resi disponibili dalla magnanima casa editrice di turno. Quanto è bello vedere gli occhi dei bambini che brillano di gioia davanti ad un libro ricevuto in premio dalla biblioteca. Questa volta è diverso perchénon dovranno restituirlo. Questa non è un prestito, è un regalo! Ed è per sempre.
Qui dentro tutto e' studiato per offrire un ambiente tappezzato di libri, caldo e familiare. Adiacente alla sala lettura dei bambini si trova una saletta per il pranzo/merenda corredata di tavoli rotondi, sedie, seggioloni e tanto di forno a microonde, per scaldare cibo e biberon. Così nessuno sente lo stress di dover lasciare la biblioteca (solo) perché i bambini hanno fame, sete o sonno. (foto 18,19) Ah, dimenticavo. C'è pure uno spazio per parcheggiare i passeggini ed avere tutto il necessaire sempre a portata di mano.(foto 20)
Sempre a piano terra si trova un laboratorio permanente con un enorme tavolo centrale e tante, tantissime sedie tutte intorno. Qui si costruisce, si taglia, si cuce, si incolla, si disegna, si realizzano pupazzi, burattini, cappelli e bambole di stoffa. Ogni pomeriggio c'è un tema diverso, legato al mondo della letteratura infantile (foto 21, 22). Tutto il materiale e gli strumenti necessari sono custoditi all'interno di un grande mobile di legno giallo (foto 23). Si può usufruire di tutto quello di cui si ha bisogno per realizzare il proprio lavoretto a tema e se si chiede aiuto c'è sempre un adulto esperto pronto a dare una mano e a offrire consigli su come mettere in atto ognuno la propria idea. A lavoro terminato le signore della biblioteca che gestiscono l'area laboratorio chiedono il permesso di scattare una foto al manufatto, per poterla esporre in bacheca, insieme a centinaia di altre simili. Poiché il lavoro appartiene ai bambini, come pure il tempo che è stato impiegato per realizzarlo, tutti sono invitati a portarlo a casa propria, come trofeo di una giornata di estemporanea creatività. (foto 24, 25)
Se hai un'eta' compresa tra gli 8 ed i 16 anni, è tempo di iniziare a frequentare il piano superiore della biblioteca. Lì c'è il Balagan, l'area che ospita la letteratura per l'adolescenza, anche questa declinata in una quindicina di lingue (foto 26,27,28).
Se si vuol leggere un libro, ci si può accomodare qui e godersi (anche) una vista sulla città (foto 29,30). Se ti piace l'avventura puoi infilarti al volo in un laboratorio di teatro sui pirati, oppure fare un salto nel laboratorio di editing fotografico e impaginare testi e immagini al computer (foto 31, 32). Se poi oggi non hai alcuna voglia di leggere, ed ti va di fare tutt'altro, tu ed i tuoi amici potete sempre prendere in prestito uno strumento musicale e farvi una jam session in studio. Occhio però, tutti rigorosamente in cuffia. A 5 metri c'è sempre gente che studia o legge roba impegnativa, nel silenzio piùassoluto (foto 33,34).
Ogni volta che entriamo in questo posto ne rimaniamo estasiati. Ogni volta viviamo un'esperienza nuova qui dentro o scopriamo l'esistenza di un nuovo servizio. L'ultima volta per esempio abbiamo scoperto che si può acquistare una carta prepagata per poter fare in completa autonomia fotocopie o scansioni. Avere libero accesso alla biblioteca è una grande risorsa, e l'iscrizione si fa in tre minuti. Lasci qualche dato personale e ti viene subito rilasciata una carta magnetica intestata che dà accesso illimitato al prestito libri, audiolibri, film, cartoni animati e pure video games. Come funziona? In modo semplice e veloce: scegliete i libri che vi occorrono e li passate al lettore ottico. La macchina registra il prestito e vi stampa una ricevuta. Fate tutto da soli, anche i bambini possono farlo (foto 35,36). I libri si possono tenere a casa per un mese. Tre giorni prima della scadenza vi arriverà una mail che avverte: "Occhio che il tuo prestito è in scadenza. Se non vuoi incorrere in multe, riporta i libri in biblioteca, oppure… clicca qui e rinnova il tuo prestito per un altro mese". Niente male come servizio, no? Naturalmente capita che nel frattempo qualcuno (devo dire molto raramente) prenoti uno dei libri che hai a casa. Il link che hai appena cliccato ti dice anche questo, con caratteri rosso fuoco: "Questo non puoi rinnovarlo. Riportalo entro tre giorni, perché lo ha richiesto un altro utente". In questo caso altro non puoi fare che precipitarti per riportarlo alla base.
Questa storia della prenotazione ha del fantastico e voglio spiegarvi come funziona. Ti serve un libro con una certa urgenza? Nessun problema, siediti e cercalo sul sito della biblioteca. Ok, ce l'hanno. Fai login con il tuo codice personale e prenotalo.
Poco dopo ti arriva una mail e ti dice che quel libro è stato appena trasferito, appositamente per te, nel reparto libri prenotati: lo trovi sullo scaffale Tizio, ripiano Caio. Quando vuoi puoi andare a ritirarlo. Ma devi darti una mossa, perché tempo quattro giorni e quel libro ritorna da dove è venuto.
Il giorno dopo vai. Entri in biblioteca, prima porta a sinistra. Ecco l'area libri prenotati. Ti guardi intorno: Scaffale Tizio, ripiano Caio. Si, c'è il tuo libro, con tanto di nome "Ermelinda Ranalli" messo a bandiera, in modo che ti salti all'occhio. (foto 37,38).
Non puoi non farti una risata di soddisfazione al cospetto di cotanta efficienza. Prendi il libro, lo passi al lettore magnetico e te ne vai. Tempo impiegato al cronometro: due minuti. Da non credersi.
Praticamente al desk ci vai solo se devi pagare le multe per i ritardi di consegna o per sbloccare la scheda smagnetizzata. Insomma ci vai per risolvere le magagne o per chiedere informazioni su dove trovare i libri che stai cercando.
Questa sono io. Quando mi prende quel blues di nostalgia per l'Italia, mi ritiro qui, in mezzo agli scaffali di letteratura "Italienska". Seduta a terra, mi metto a sfogliare qualche testo italiano, per appagare un po' della mia curiosità riguardo libri mai letti e che mai leggerò (foto 40, 41)
A volte, tra una pagina e l'altra mi capita di trovare qualche post scritto da chissà chi, da chissà quale altro italiano passato di qui e che forse ha voluto lasciare un messaggio, di proposito, ad un altro italiano.
Come questa frase che recita: "Non è l'individuo a creare il disordine, ma è l'ambiente a favorirlo" (foto 42).
Beh, credo non potesse esserci un posto meno indicato per poter dare ragione a questa sentenza. Quando ho alzato lo sguardo dal post-it, intorno a me regnava solo ordine, dappertutto, nell'ambiente e tra gli uomini. (foto 43,44)
Quindi ho ribaltato il concetto ed ho elaborato la sua antitesi positiva, che suona più o meno così: "Quando l'ambiente crea l'ordine, l'individuo non può che favorirlo". (foto 45)


postato il 30/5/2015

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