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Zac7 - Il giornale del Centro Abruzzo

18058

Oraje reale

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di Lalla Cappuccilli

Succede a tutti di fissarsi su una certa canzone, ascoltarla, riascoltarla e cantarla fino allo sfinimento di familiari, amici e di se stessi. Qualche anno fa avevo sempre nella testa un brano chiamato “All the world is green”, ma nonostante il testo non avesse nulla a che fare con l’ecologia, quelle cinque semplici parole del titolo erano per me suggestive di prati infiniti su cui poggiare i piedi, e l’immagine mi rilassava. Non potevo sapere che il destino mi avrebbe portato dentro l’unica eccezione a questo mondo tutto verde e con l’esperienza di oggi dovrei informare il signor Tom Waits sull’esistenza di una piccola nazione, poco più estesa della nostra Sicilia, che invece è tutta arancione, soprattutto in alcune occasioni. Eppure forse non tutti coloro che hanno visto Gullit, Van Basten e Robben in campo con quella divisa hanno riflettuto sul fatto che in effetti l’Oranje è il colore tradizionale della monarchia olandese, non della nazione, in quanto la bandiera è un tricolore orizzontale rosso, bianco e blu. Quindi celebrare la festa dei regnanti a fine aprile indossando qualcosa di arancione secondo la tradizione dell’Oranjegekte (foto 1-3), in un certo modo suggella la nostra adesione alla sovranità, rendendo per un giorno più o meno inconsapevolmente monarchici anche noi expat e turisti italiani che abbiamo una storia repubblicana scritta con il sangue dei nostri nonni.
Questa giornata è una delle poche festive nel calendario dei lavoratori in Olanda, tanto da essere anticipata al sabato precedente negli anni in cui la data stabilita cada di domenica. La celebrazione venne istituita nel 1885, inizialmente come Giorno della Principessa, quando i liberali decisero di onorare i 5 anni della piccola Guglielmina, in segno di unità del Paese. Poco tempo più tardi, alla morte del re Guglielmo III, la giovane Guglielmina divenne sovrana e così dalle ceneri del Giorno della Principessa nacque l’amatissimo Koninginnedag (Giorno della Regina): da allora una straripante ondata arancione invade le strade di tutte le città olandesi (foto 4).
La data del 31 agosto, compleanno di Guglielmina, fu spostata al 30 aprile a partire dal 1948, anno dell'ascesa al trono della figlia Giuliana, in coincidenza con il suo giorno di nascita. All’incoronazione di Beatrice nel 1980, la neoregina, nata in gennaio, decise di conservare la data del Koninginnedag a fine aprile, forse come segno di affetto verso la madre e forse anche in base ad un’abile strategia di marketing, visto che il periodo è particolarmente propizio per accogliere i numerosi turisti che possono così ammirare l’apice della spettacolare fioritura dei tulipani.
Dopo ben tre generazioni e diversi decenni di donne al trono, nel 2013 Beatrice ha abdicato in favore del figlio Willem Alexander (foto 5-6), perciò da un paio di anni si festeggia il Koningsdag (Giorno del Re), nella data del compleanno del nuovo sovrano, che per una fortunata combinazione è il 27 aprile, dunque la festa è stata anticipata di soli 3 giorni.
La percezione che la nazione olandese non fosse propriamente conforme al cliché di “popolo nordico” del nostro immaginario di mediterranei l’avevo già in parte acquisita nella mia prima nottata di capodanno quando, con diverse ore in anticipo rispetto alla mezzanotte, avevo iniziato a sobbalzare insieme ai miei due gatti in un tale tripudio di botti, petardi e fuochi d’artificio, da far apparire i napoletani come placidi Hare Krishna.
Così in alcune occasioni speciali, come le partite di calcio e la festa delle teste coronate a fine aprile, gli olandesi decidono, in maniera concordata e istituzionalizzata, di riattivare la modalità “Insanity on”, accantonando temporaneamente le regole e le convenzioni.
Nel Giorno della Regina, e adesso del Re, la maggior parte dei negozi, musei e ristoranti sono chiusi o a orario ridotto, i mezzi pubblici limitati, ma in compenso chi ha una barca raccoglie gli amici per sfilare sui canali (foto 7), gruppi musicali si esibiscono in ogni angolo, chioschi servono birra alla spina in strada, le piazze si riempiono di giostre e luna park, e non sono richieste autorizzazioni per vendere merci in banchetti all’aperto. Per questo motivo sui marciapiedi dell'intero paese spuntano mercatini delle pulci (foto 8), a dirla tutta talvolta ciarpame raccolto in casa, e mi è capitato di vedere esposto perfino uno spazzolino da denti usato! Anche i bambini si ingegnano nel commercio di fette di torte e limonate fresche, o in scoordinate performance musicali o coreografiche, sotto gli occhi divertiti dei passanti (foto 9-10).
Ma la preparazione al più importante e corale street party dell’anno inizia già diversi giorni prima della data della festa, con un imponente merchandising da parte di tutti i negozi che mettono in vendita ogni articolo esistente, incluse torte, ciambelle, cioccolatini, patatine, nel colore della casa dei regnanti (foto 11-12).
E se da “turisti per caso” si fosse sprovvisti del pezzo di abbigliamento indispensabile per festeggiare, non c’è da preoccuparsi, basta uscire in strada e sicuramente si troverà dietro una bancarella una manina di 6 anni disposta a cedere per un paio di euro (trattabili) una parrucca di riccioli arancione!


postato il 2/5/2015

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