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Editoriale

Agricoltura, artigianato, turismo, natura. Questi alcuni settori che caratterizzano l’Italia e in particolare l’Abruzzo interno. Settori che, se ben valorizzati e sviluppati, potrebbero trainare il Paese. Ma chi governa e legifera conosce veramente tali realtà? Conosce le reali esigenze di chi opera in tali settori? Il 17 e 18 marzo, a Sulmona, nell’Abbazia di santo Spirito al Morrone si svolge l’ottava edizione della Fiera della Neoruralità a cui partecipano circa 70 espositori da tutta Italia e richiama migliaia di visitatori. Un’occasione per conoscere da vicino chi opera in questi settori e ne ha fatto, nonostante le difficoltà, una professione. O almeno ci prova. Perché, come ci fanno notare gli instancabili organizzatori del Movimento Zoé, un’altra realtà è possibile. Un altro modo di vivere è possibile. Un’altra economia è possibile. Al di là del consumismo, delle mode e dell’omologazione. Valorizzare il territorio e coglierne le peculiarità, scegliere di vivere e lavorare nelle aree interne: forse è proprio questa la vera rivoluzione. Tiziano Terzani, giornalista e scrittore scomparso nel 2004, ci ha lasciato un patrimonio inestimabile attraverso i suoi libri. “Oggi l’economia” scriveva “è fatta per costringere tanta gente a lavorare a ritmi spaventosi per produrre delle cose per lo più inutili, che altri lavorano a ritmi spaventosi, per poter comprare, perché questo è ciò che da soldi alle società multinazionali, alle grandi aziende, ma non dà felicità alla gente”. Una riflessione: forse serve uscire dalla omologazione per essere felici. Bisogna avere il coraggio di essere differenti per distinguersi e migliorare. A proposito: l’ottava edizione della Fiera della Neoruralità (che ha il patrocinio del Parco Nazionale della Majella), quest’anno, ha perso anche i pochi fondi pubblici che riceveva a sostegno di agricoltura e artigianato. Gli espositori si sono autotassati. E pure gli organizzatori. Un motivo in più per visitarla.

postato il 15/3/2018 alle ore 22:47