di Chiara Buccini

Zac7 - Il giornale del Centro Abruzzo

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Editoriale

Quale è il prezzo dell’ignoranza? Quanto potrà ostacolare nella vita e nella professione il non aver appreso? Tante volte queste domande hanno fatto capolino nella nostra mente e più di una volta abbiamo cercato di rimandarle indietro e non pensarci più. Poi arriva il momento di affrontare la questione “conoscenza”. E l’urgenza si fa sentire soprattutto durante la campagna elettorale. Quando siamo bombardati da talk show, dirette tv, interviste dove ogni candidato esprime la propria opinione, affronta tematiche spinose e annuncia soluzioni (se sarà eletto). Ma dove sta la verità? Su ciò che si racconta e si promette o ciò che realmente è? I candidati raccontano quasi sempre fatti discordanti tra loro. Tutto e il contrario di tutto. E da qui emerge la necessità di conoscere, di sapere. Per non essere pilotati, manovrati, strumentalizzati. Per poter essere liberi di scegliere. Non soltanto in occasione delle elezioni ma in ogni circostanza della vita. “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e conoscenza”. Nella celebre terzina del XXVI Canto dell’Inferno della Divina Commedia Dante Alighieri fa comprendere, attraverso le parole di Ulisse, l'importanza della conoscenza che non ha né età né limiti. E, infatti, neanche gli affetti più grandi sono riusciti a sconfiggere nell'animo di Ulisse il desiderio stesso di conoscenza. La vita e il destino di Ulisse sarebbero stati gli stessi senza la voglia di sapere e di conoscere? Sicuramente no e proprio la sete di conoscenza ha reso immortale l’uomo. Cerchiamo di non farci trovare impreparati dalla vita e dalle circostanze e non togliamo altro tempo alla conoscenza. Perché altrimenti ci si dovrà accontentare di ciò che ci vorranno far credere gli altri.

postato il 15/2/2018 alle ore 21:46

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