INCHIESTA

75Sulmona

Il Toto-cemento

Convocata inaspettatamente per il 20 febbraio la conferenza dei servizi per la realizzazione del progetto di Carlo Toto: primo passo per stravolgere un territorio.


SULMONA. è un impressionante assalto al territorio quello che si sta facendo ai danni di Sulmona e in particolare alla zona d’ingresso al Parco della Majella, nei pressi del cimitero. Dopo l’avance della Snam Rete Gas che vuole costruire in questa pregiata area una centrale di compressione e spinta, infatti, è arrivata con una puntualità sospetta, anche l’offensiva di Carlo Toto, l’imprenditore a cui tutto è permesso e che, in barba a chi aspetta da anni una risposta per avviare attività estrattive su cave di cui è già proprietario (la Euroedil di Claudio Coletti), è riuscito a far convocare il prossimo 20 febbraio (e a tempo di record) dalla Regione una conferenza dei servizi per avviare il suo mega progetto da 250 milioni di euro di investimento. Toto che a Pescara ha avuto più di un problema per il suo cementificio, ha deciso così, cantando la nenia di 200 posti di lavoro in arrivo, che realizzerà a Sulmona un impianto dall’impatto ambientale ben superiore a quello ipotizzato dalla centrale del gas. Magari approfittando del fatto che la stessa centrale trasformerà automaticamente l’area in zona industriale, il patron di AirOne ha scelto il capoluogo peligno per impiantare un cementificio, un Centro manutenzione per aerei e treni e delle cave estrattive di marma di cemento (400 mila metri cubi l’anno solo per iniziare) e di clinker (un milione di tonnellate l’anno). L’opificio, esteso su 16 dei 30 ettari di terreno coinvolto, sarà poi servito da una strada ferrata che Toto realizzerà ex novo, collegandosi o alla stazione di Pettorano (passando sul fiume Gizio) o a quella di Cansano. Una mazzata per lo sviluppo turistico e la tutela ambientale ad esso collegato: un’operazione che comprometterebbe in modo irreversibile le scelte strategiche di un intero comprensorio. Minacce che potrebbero passare in secondo piano per le casse dei Comuni coinvolti (Sulmona, Pacentro e Cansano) che riceverebbero dall’attività estrattiva 90 centesimi di euro per ogni metro cubo prelevato dal demanio pubblico e il 20% di quello estratto dai “fortunati” proprietari dei terreni interessati all’insediamento. Il progetto depositato al Comune di Sulmona nel 2006, fu portato dall’ex sindaco La Civita in Giunta poco prima della caduta dell’Amministrazione: quella bozza di accordo di programma, però, trovò più di un oppositore nell’esecutivo che bocciò l’idea. Toto non si è certo lasciato scoraggiare e ha semplicemente aggirato l’ostacolo, chiedendo, dopo una riunione in Provincia nel settembre 2007 rimasta sotto silenzio, direttamente alla Regione la convocazione della conferenza dei servizi. Un altro fronte di battaglia è aperto…

postato il 16/02/2008

Share
Commenti
Non sei autenticato. Se vuoi fare un commento devi fare il Login



 

Ci sono 305 articoli in questa categoria. Leggi gli altri prossimo 1591 letture