INCHIESTA

57Sulmona

Nulla da investire

Aldo Ronci ha presentato la sua lettura del bilancio 2008 del Comune di Sulmona: aumentano le tasse, crollano gli investimenti.


SULMONA. Non sarà affatto facile per la prossima Amministrazione comunale, di qualunque colore sia, andare a gestire il Comune di Sulmona. Le casse di Palazzo San Francesco, infatti, sono vuote come mai lo sono state prima con segnali davvero preoccupanti nelle voci che dovrebbero attivare circoli virtuosi. Gli investimenti, innanzitutto, nella lettura semplificata fatta la scorsa settimana da Aldo Ronci del bilancio di previsione 2008, hanno subìto un crollo del 77,7% nelle entrate e del 72% nelle uscite. Un taglio drastico a fronte di una pressione fiscale che risulta essere in aumento del 5,2% di media con punte del 112,9% nelle imposte, soprattutto a causa dell’aumento dell’addizionale Irpef passata allo 0,5 per mille e che costerà ai 12.360 contribuenti sulmonesi 83 euro l’anno in più. A dire il vero, però, l’addizionale Irpef è costata ai sulmonesi molto di più: a causa (o con la scusa) di questa, infatti, è stata fatta cadere nel giugno scorso l’Amministrazione in carica, condannando il Comune di Sulmona al secondo Commissario straordinario consecutivo. Gli effetti dell’assenza di una guida politica, si sono fatti sentire proprio nei numeri: i contributi regionali per gli investimenti sono stati ridotti a zero (da 1.406.408 euro del 2007), i trasferimenti statali sono diminuiti del 92,9% (passando dagli oltre 2 milioni di euro del 2007 a 142 mila euro), così come quelli straordinari (-59,9%), i trasferimenti per concessioni edilizie (-11,2%) e, ancora una volta, nessun contributo è arrivato dalla Comunità Europea, mentre, nonostante le promesse, ancora nessun accordo è stato chiuso con l’Italgas che deve al Comune qualcosa come 700 mila euro. Ai soldi contanti, mancano, poi, anche quegli introiti tipici della contrattazione politica: i Piani Integrati lasciati nel limbo, ad esempio, hanno impedito la realizzazione di numerose opere pubbliche, oltre che l’incasso di denaro fresco. Tutto questo, ma qui la responsabilità è anche e soprattutto dell’Amministrazione passata, mentre la macchina comunale ridotta a due soli dirigenti dopo “l’uragano Candido”, assorbe sempre più risorse e sempre più ne assorbirà, vista l’impossibilità di gestione del Palazzo che, destra o sinistra che sia a comandare, richiederà se non un altro Direttore generale, almeno l’assunzione di due nuovi dirigenti. Quasi un terzo delle entrate (circa 6 milioni di euro) sono destinate infatti al personale dipendente, cui vanno aggiunte le spese (oltre un milione e mezzo di euro) per il personale non dipendente (servizi esternalizzati), cassaintegrati (40 mila euro) ed ex Lsu (76 mila euro). I cittadini richiedono con quali risultati.

postato il 09/02/2008

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