CRONACA

20759Sulmona

VA A APRIRE IL NEGOZIO E LO TROVA "MURATO"

Artefice della goliardata il marito di una cliente esasperato dopo l'ennesi acquisto da parte di sua moglie, che chiama simpaticamente "Lady Shopping"

Documento senza titolo


Va a aprire il suo negozio di scarpe e lo trova murato. Stupore e anche un pizzico di paura per Clara Marino, titolare di un negozio di scarpe nel centro storico cittadino che, soltanto dopo ha scoperto che era stata vittima di uno scherzo. “Come ogni mattina” racconta “mi stavo recando a aprire la mia attività e ero in compagnia di un amico quando, già da lontano, ho visto la porta murata. E’ stato il panico”. La titolare ha cercato, sulle prime, di capire cosa fosse successo, i motivi per cui il suo locale era stato murato e abbellito, addirittura, con una fontanella. “Nessuno ha saputo darmi spiegazioni” aggiunge “poi ho cominciato a guardarmi intorno e ho visto che poco più in là c’era Giancarlo, il marito di una mia cliente, che rideva divertito”. Artefice della goliardata, Giancarlo Colaprete consorte della signora Olga Farina, che chiama simpaticamente “Lady Shopping”. “Mia moglie” racconta Colaprete “è una assidua cliente del negozio di Clara e così, esasperato, ho pensato di “chiudere” l’attività commerciale, e per divertirmi un po’ anch’io”.

postato il 7/11/2016 alle ore 12:02

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Commenti
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Postato da Kevin Lynch alle 13:57 di lunedì 7 Novembre 2016
Gentile neo-Direttore, i migliori complimenti e auguri di buon lavoro. Ma rendeteci note anche le Vostre intenzioni in termini di cambiamento di linea editoriale, e le motivazioni che hanno condotto a questo avvicendamento [non semplici, a quanto si sente dire in città]. Come Lettori attenti della Vostra Testata, è comunque un segno di riguardo che ci è dovuto. Nuovamente buon lavoro.



Postato da magomerlino alle 17:22 di lunedì 7 Novembre 2016
Egr. direttrice dato che non è possibile commentare il suo editoriale (per impostazione del sito), mi permetto scusandomi dell' O.T. di farlo qui. Un certo sommovimento viscerale mi spinge inevitabilmente a farlo. Lei cita filosofi, con l'intento quasi missionario e pedagogico "di aiutare le teste a pensare e a riflettere in maniera autonoma" "per non essere strumentalizzati" e "per vivere al meglio riconoscendo opportunità e inganni del nostro tempo.". Leggo bene..?? inganni del nostro tempo???. Ci dichiara che racconterete..."il potere e i suoi palazzi cercando di essere custodi di democrazia e imparzialità." Bene; non venga meno fin da subito a tutti i suoi intenti e cominci con il denunciare, per imparzialità, l'abuso di potere (non da lei eseguito ma da chi l'ha incaricata a tale ruolo) che ha cancellato con un colpo di spugna quello che questa testata era, chì l'ha creata e cresciuta. Vi dichiarate "pronti a ricevere il testimone": ma nella mia mente l'immagine di chi si passa il testimone è quella di due persone che per logica prosecuzione, con un comune obiettivo, si passano oneri e onori.. Nel vostro caso il testimone è stato strappato di mano. Sia fedele ai suoi intenti ed al codice deontologico che dovrebbe indicarle la via più giusta da seguire. Lo faccia per avere la totale ammirazione e stima e non sia complice di una così spregevole vicenda; sia chiara, chiara come il nome che lei porta. Si dissoci.. Come si può professionalmente accettare con tali presupposti un ruolo del genere? Questo confidando nella sua buona fede; in caso contrario, se non vorrà cambiare posizione, potrà sempre cambiare nome.




 

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